I tre atti della vita
I° Tempo
Il sipario era alzato, il mio pubblico stava ad ascoltarmi ed io gli raccontavo come tanto, tanto tempo fa, fossi dovuta arrivare fin quì; arrivare fin qui, sul palcoscenico della vita, per raccontare la meravigliosa magia di un mondo lontano. Un mondo così tanto lontano, che si perdeva nella sensazione di un ricordo che ormai non rammentavo più.
Il libro che tenevo in mano, non serviva a nulla. Lo chiusi. La storia che stavo per raccontare, la sapevo a memoria.
La vita terrena di Lu, le sue paure, il suo coraggio, i suoi figli, i suoi cani, i suoi gatti, la sua fantasia...... la mia vita!
Come passava il tempo.......
II° Tempo
Ormai eravamo arrivati al secondo atto. Il libro non c'era più. La scena non era cambiata. Era ancora vuota. Lu cercava. Lu aveva sempre voluto cercare di comprendere, ma non aveva mai trovato nulla che fosse facile da capire.
Voleva sapere il perchè della vita. Perchè tutto era così difficile?
La differenza tra il primo ed il secondo atto era solo la luce. Una luce più umana, più vera, una luce che sembrava quella del giorno. Un giorno triste, che avrebbe appesantito il cuore di Lu di un'ennesima esperienza e che avrebbe dato una luce in più, ai suoi occhi. Che le avrebbe tolto un altra illusione, e regalato una ruga di disperazione, oltre a quelle che già aveva nel cuore e che non avrebbero mai più, potute essere cancellate o rimarginate.
Lu guardò in fondo alla sala e contemporaneamente guardò in tutti gli esseri presenti, e gridò:
- Chi sei tu, che ci costringi a tutto questo? Chi sei tu che predichi l'amore e ci dai invece solo dolore?
Ci fu silenzio, nessuno rispose.
Lu, era abituata al silenzio. Un silenzio profondo, al quale nessuno avrebbe avuto mai il coraggio di dargli una voce.
Un silenzio concreto. Un silenzio, che urlava di disperazione.
III° Tempo
Il sipario era alzato, il mio pubblico stava ad ascoltarmi ed io gli raccontavo come tanto, tanto tempo fa, fossi dovuta arrivare fin quì; arrivare fin qui, sul palcoscenico della vita, per raccontare la meravigliosa magia di un mondo lontano. Un mondo così tanto lontano, che si perdeva nella sensazione di un ricordo che ormai non rammentavo più.
Il libro che tenevo in mano, non serviva a nulla. Lo chiusi. La storia che stavo per raccontare, la sapevo a memoria.
La vita terrena di Lu, le sue paure, il suo coraggio, i suoi figli, i suoi cani, i suoi gatti, la sua fantasia...... la mia vita!
Come passava il tempo.......
II° Tempo
Ormai eravamo arrivati al secondo atto. Il libro non c'era più. La scena non era cambiata. Era ancora vuota. Lu cercava. Lu aveva sempre voluto cercare di comprendere, ma non aveva mai trovato nulla che fosse facile da capire.
Voleva sapere il perchè della vita. Perchè tutto era così difficile?
La differenza tra il primo ed il secondo atto era solo la luce. Una luce più umana, più vera, una luce che sembrava quella del giorno. Un giorno triste, che avrebbe appesantito il cuore di Lu di un'ennesima esperienza e che avrebbe dato una luce in più, ai suoi occhi. Che le avrebbe tolto un altra illusione, e regalato una ruga di disperazione, oltre a quelle che già aveva nel cuore e che non avrebbero mai più, potute essere cancellate o rimarginate.
Lu guardò in fondo alla sala e contemporaneamente guardò in tutti gli esseri presenti, e gridò:
- Chi sei tu, che ci costringi a tutto questo? Chi sei tu che predichi l'amore e ci dai invece solo dolore?
Ci fu silenzio, nessuno rispose.
Lu, era abituata al silenzio. Un silenzio profondo, al quale nessuno avrebbe avuto mai il coraggio di dargli una voce.
Un silenzio concreto. Un silenzio, che urlava di disperazione.
III° Tempo
Nel terzo atto, come negli altri due, in scena non c'era nulla. Lu entrò da un quinta di destra, in carrozzina a rotelle, vecchia e stanca, con gli occhiali, un quaderno ed una penna sulle ginocchia. Voleva scrivere qualcosa ad un amore lontano, ma non ricordava più che nome avesse e poi non ricordava più nemmeno se era amore o che cos'altro.
Mami entrò in scena, era un ragazzino che Lu amò tanto, ma morì tre anni addietro. Mami si avvicinò a Lu e le disse con dolcezza che era ora di partire.
- Non ora Mami, anche se ti adoro, devo scrivere. E' una lettera importante. Sei sempre il solito bimbo prepotente. Verrò con te quando avrò finito di scrivere, ma ti regalo un bacio ed un sorriso.
- Lu, il tempo non ha tempo.
- Che se ne comperi un pò al supermarket. Io devo finire di scrivere. Appena avrò finito verrò con te. Non si discute. Un bacio e aspettami Mami.
Mami uscì, ma sparì in un altra dimensione.
Mentre Mami spariva, Gio' entrava da una quinta di sinistra.
Era bellissimo.
Mi fece venire in mente un uomo che amai tanti anni addietro.
S'inginocchiò vicino alla mia carrozzina ed io mi tolsi gli occhiali e guardai i suoi occhi.
Li dentro vidi tutto. Non solo l'amore, ma la vita stessa. Li dentro vidi tutto quello che avevo sempre cercato, tutto quello per cui valesse la pena di vivere e di morire. Fu allora che ricordai di averlo sempre amato tanto.
Ora desideravo partire...........con lui.
Feci un cenno con la testa al direttore di scena, che lentamente fece calare il sipario su di un'emozione meravigliosa.
- Non so se il pubblico applaudì.
In scena, era rimasta solo una carrozzina.
Mami entrò in scena, era un ragazzino che Lu amò tanto, ma morì tre anni addietro. Mami si avvicinò a Lu e le disse con dolcezza che era ora di partire.
- Non ora Mami, anche se ti adoro, devo scrivere. E' una lettera importante. Sei sempre il solito bimbo prepotente. Verrò con te quando avrò finito di scrivere, ma ti regalo un bacio ed un sorriso.
- Lu, il tempo non ha tempo.
- Che se ne comperi un pò al supermarket. Io devo finire di scrivere. Appena avrò finito verrò con te. Non si discute. Un bacio e aspettami Mami.
Mami uscì, ma sparì in un altra dimensione.
Mentre Mami spariva, Gio' entrava da una quinta di sinistra.
Era bellissimo.
Mi fece venire in mente un uomo che amai tanti anni addietro.
S'inginocchiò vicino alla mia carrozzina ed io mi tolsi gli occhiali e guardai i suoi occhi.
Li dentro vidi tutto. Non solo l'amore, ma la vita stessa. Li dentro vidi tutto quello che avevo sempre cercato, tutto quello per cui valesse la pena di vivere e di morire. Fu allora che ricordai di averlo sempre amato tanto.
Ora desideravo partire...........con lui.
Feci un cenno con la testa al direttore di scena, che lentamente fece calare il sipario su di un'emozione meravigliosa.
- Non so se il pubblico applaudì.
In scena, era rimasta solo una carrozzina.
Lu e Gio' erano già lontani nel tempo.