lunedì 28 novembre 2011

La cima piu' alta del mondo

La cima piu' alta del mondo
Le cime delle montagne erano spoglie, tutte di pietra grigia. Non c'era nemmeno un filo d'erba, ne una stella alpina. Le unghie erano aggrappate ad una pietra appuntita, la più alta di tutte, e quello che si riusciva a vedere da quell'altezza, era straordinario.
Non era buio, in lontananza si vedeva il sole che stava iniziando a tramontare e la sua luce illuminava la parte bassa delle montagne, dove crescevano piante ed alberi.
In alto tra le cime di pietra grigia, la luce c'era ancora: celeste, ma stava scivolando nel blu.
Allargai le braccia e il cuore mi saltò in gola. Non erano braccia, ma ali, con un'ampiezza alare tra le più enormi.
Guardai verso il basso, ma non vidi la fine di quello strapiombo, incastrato tra montagne di altezze diverse, tra il rosso del tramonto e il blu intenso del cielo.
Era bellissimo.
Ero sola e non sapevo chi fossi.
Sentivo di essere un aquila, ma non sapevo come facesse un aquila a volare.
Sotto di me sulla sinistra, c'era una montagna grigia anch'essa avvolta nel blu. Eccezionale!
Allargai le ali e mi trovai sostenuta dall'aria, allora cercando di imprimermi nella memoria questa meravigliosa sensazione, mi piegai in avanti, staccai le unghie dalla cima della montagna e provai a librarmi nell'aria. Sapevo volare. Non so come, ma sapevo farlo.
Muovendo appena le ali potevo prendere la direzione che volevo. Era facile ed entusiasmante. Allargai le ali al massimo e volai verso l'altra montagna, quella più bassa, ad una velocità incredibile. Mi fermai sulla cima, montuosa, ma dopo aver assaporato l'ebbrezza del volo, solcai il cielo in altre direzioni.
Volai nell'immenso, sorvolai i massicci più svariati, li costeggiai, controllai ogni valico, ogni cima, ogni parete insuperabile, volai il più in alto possibile, tanto da poter vedere dall'alto del blu, tutte le impervie ed alte cime montuose, striate ancora dal rosso del tramonto che lentamente spariva nel buio della notte.
Il buio avvolse anche me, ma era un buio del quale non si poteva avere paura; ero sola, ed ero potente.
Da qualsiasi altezza, io dominavo il mondo.
In un punto così lontano dalla cattiveria e dalle menzogne degli esseri umani, io mi sentivo felice.
Ero libera.
Non avevo bisogno di niente e di nessuno; avevo tutto.
Senza saperlo ero molto vicina a Dio e credo che Lui volesse che imparassi a volare come un'aquila per poter aprezzare la libertà e capire la bellezza di vivere l
ontano dalle crudeltà e dalle ingiustizie umane.
Lontano dal male, lontano da qui.
postato da: Lucmerenda1 alle ore 13:51 | Link commenti

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