lunedì 28 novembre 2011

CAP. V°

Mercoledì, 01 Marzo 2006

CAP. V°
La strada era molto larga ed al centro di questa, c'era un rialzo alto quanto un marciapiedi.
Ai lati di questo rialzo, proprio paralleli ai palazzi, crescevano due file d'alberi, che a me sembravano grandissimi. I tronchi erano talmente grossi che non riuscivo ad abbracciarli e le fronde degli alberi a destra del viale, si univano al centro con quelle degli alberi di sinistra.
Sotto le fronde c'erano tanti tavolini e sedie, dove i grandi si sedevano e bevevano delle cose che io ancora non conoscevo.
Un pomeriggio ci andammo anche noi. Ci sedemmo, e la mamma ordinò la birra.
Il cameriere arrivò con due bicchieri che posò sul tavolino davanti alla mamma e alla nonna. Davanti a me, niente. Allora presi il cameriere per la giacca bianca e domandai:
- E Lu, birra?
Il cameriere guardò mia madre sorpreso e fece cenno con la testa che non capiva. Allora la mamma gli disse di portarne una anche a me.
Dopo un pò, il cameriere ritornò e posò davanti a me un bicchiere di birra e mi disse:
- Scusi la distrazione, signorina.
- Scusato. Risposi.
Avevo due anni e mezzo e quella che avevo davanti a me, era la prima birra della mia vita. Prima ne assaggiai un pò. Mi piacque. Sorrisi e continuai a bere.
Negli anni seguenti, quando fu possibile, ordinai sempre birra.
Poi ritornammo verso casa.
Alcuni militari, con il manganello, avevano rotto le vetrine di un negozio, e stavano portando via delle persone. Non so perchè.
- Ebrei. Sentii dire, ma io non sapevo ancora cosa significasse essere ebrei. Però, mi rattristò il fatto, che tra quelle persone ci fosse anche un bambino piccolo. Cosa poteva aver fatto di male?
Dimenticai quello che era successo, perchè a casa la mamma e la nonna stavano facendomi un vestito nuovo, con una camicia del mio babbo.
La nonna era molto brava a tagliare e a cucire, mentre la mamma era bravissima a ricamare.
Avevo sempre vestitini mollo belli ed avrei continuato ad averli, almeno finchè non fossero finite le camice di papà. I vestiti della bambola che una volta la mamma aveva sul suo letto, non c'erano già più da tanto tempo. Li aveva adattati a me.
La camicia sulla quale stavano lavorando ora, era bianca. Io avrei avuto un vestito bianco.
Speravo tanto che con quel tessuto, potesse anche uscirci un fiocco.
Com'erano belli i fiocchi! Quella notte, probabilmente, sognai fiocchi di tutti i colori. Ed anche fiocchi di neve. Fiocchi bianchi e volteggianti nell'aria, e fiocchi nel cielo portati a spasso dal vento.
Ricordo che avrei voluto avere una vita a forma di fiocco. I fiocchi mi comunicavano serenità ed allegria.
Serenità ed allegria, la vita non me le comunicarono mai.
postato da: Lucmerenda1 alle ore 04:37 | Link commenti

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