lunedì 28 novembre 2011

Rotta verso Argelius

Rotta verso Argelius

Qui, diario del capitano Prix.
Data astrale 27.4 / Rotta verso Argelius.

Per l'ultima volta chiamai Greg, il mio secondo pilota e gli affidai il comando dell'astronave. L'indomani il mio incarico sull'Intrepidus sarebbe finito.
Qui, si concludeva il mio servizio per la Flotta Stellare.
- A lei il comando Greg.

Ora stavamo viaggiando verso Argelius, un pianeta dove avrei vissuto per il resto della mia vita.
Dopo aver passato gli ultimi vent'anni a cercare di sedare una guerra in corso da sempre, tra Terminus e Nerva7 per il predominio su Dagobah, e quindi impossessarsi delle miniere di duranio e tungsteno, ora ero stanca.
Tutti quelli che amavo, sul mio pianeta d'origine, erano morti da tanto tempo.
A furia di viaggiare alla velocità della luce, ero sopravvissuta a tutti quelli che amavo e che un tempo vissero sulla Terra.
Era inutile ritornare li, per me non c'era più nessuno.
Mi sarei invece fermata per sempre su Argelius, pianeta veramente confortevole, dove la flotta stellare mi aveva assegnato una casa sulle rive di un lago, accanto ad una parete montuosa con la guglia più alta imbiancata di neve.
Entrai nel mio alloggio e subito andai a farmi una doccia.
Appoggiai le palme delle mani sulla piastra elettronica ed immediatamente l'acqua usci da ogni direzione, mentre gli arti che uscirono dalla parete, m'insaponarono e massaggiarono, mi sciacquarono ed asciugarono, e mi massaggiarono ancora.
Finita la doccia, dal distributore automatico, ritirai la mia cena.
Dopo mangiato desiderai andare nella sala Ologrammi.
Questa sarebbe stata l'ultima volta che entravo in quella sala.
Scelsi ed inserii la scheda nell'apposita fessura ed io entrai in quel tempo che avevo programmato e subito vidi la vecchia casa dove nacqui.
Sulla porta c'era mia madre ed io m' avvicinai a lei e l' abbracciai, mentre lacrime d'impotenza mi scivolavano sulle guance. Lei mi accompagnò verso un divano da giardino, e lì ci sedemmo e ci abbracciammo ancora. Sapevo che non l'avrei rivista mai più. Appoggiai la testa sulla spalla della mamma e vidi passarci appresso, uno per volta, tutti i volti che un tempo avevo amato, e che il mio cuore amava ancora.
Mi voltai verso l' uscita della sala Ologrammi e velocemente oltrepassai la soglia, con l'angoscia nel cuore.
I miei e la mia casa non li avrei rivisti mai più. Non esistevano più.
Quella notte dormii poco e ad intervalli. C'era sempre un incubo a svegliarmi.
Alla mattina indossai la divisa per l'ultima volta e dopo una breve cerimonia, salii sulla mia navicella spaziale dove inserii le coordinate ed il pilota automatico, poi partii verso la mia nuova vita.
Nella spirale della nostra galassia, Argelius si perdeva in mezzo a miliardi di pianeti e a milioni di stelle.
La mia navicella atterrò in mezzo ad un grande prato verde e proprio lì, scesi e mi guardai attorno.
Sulla mia destra c'era un lago molto bello e ricordai che una volta io adoravo andare in barca. In questo mondo avrei potuto andarci ancora. Gli alberi giganteschi lasciavano cadere nell'acqua le cime dei loro rami più bassi, dove tra quelle foglie crescevano dei fiori stupendi che galleggiavano.
Un venticello leggero s'insinuò tra i miei capelli e sembrava volesse dirmi di non temere nulla. Non era finito niente, era finita solo la mia carriera militare.
Un'altra vita stava per iniziare.
Quello che stavo guardando mi sembrava incantevole, ed il mio cuore si liberò dalla paura.
Sulla sinistra si ergeva la montagna con la cima imbiancata dalla neve e sembrava messa li apposta per proteggere la casa che vedevo di fronte a me, bellissima, che mi invitava ad entrare.
Il posto che avevo raggiunto e che tanto avevo temuto, non era una punizione.
Dall'ingresso della mia casa uscì un uomo che mi disse:
- Sono Wrodg, capitano Prix, il suo cameriere: desidera qualcosa?
- No grazie Wrodg! Voglio guardare questo posto. E' meraviglioso!
- Si capitano, è il più bello della zona, e la sotterranea per arrivare in città è vicina. Qui, non manca nulla.
Wrodg rientrò in casa ed io finalmente, dopo tanto tempo, sorrisi.
Si, sorrisi alla vita. Quella nuova, che con gioia stava iniziando.
Mi avvicinai lentamente alla soglia della mia nuova casa e mentre entravo, sentii il vagito di un piccolo essere umano appena venuto al mondo. La mia essenza corse da lui, mentre il mio vecchio corpo si sperdeva tra le o­nde anomali del tempo.

Qui diario del capitano Greg.
Data astrale 28.4 / Rotta verso Argelius.

Comunico ufficialmente alla Flotta il decesso del capitano Prix, avvenuto all'alba di questo triste giorno.



postato da: Lucmerenda1 alle ore 09:21 | Link commenti

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